domenica 31 gennaio 2010
Sulla via del cambiamento
Secondo un antico apologo arabo, esistono tre tipi di viaggiatori. C’è il mercante, che si limita a transitare, governato da fini precisi. I suoi passi percorrono piste assolate, si inerpicano su cammini scoscesi, si riposano in valli, oasi e locande. C’è poi il sapiente, che avanza con gli occhi per scoprire strade, città, antichi castelli, perdendosi negli arabeschi di un bassorilievo o nell’orizzonte di un panorama. C’è infine il pellegrino, che viaggia con il cuore: non si accontenta di camminare, visitare e sapere, ma vuole vivere con gli uomini e le donne dei luoghi che attraversa, si ferma ad ascoltarli e parla con loro, per “mettere in luce la perla segreta di Dio”, ovunque presente. Possiamo intraprendere il nostro itinerario di cambiamento con lo spirito pratico del mercante, esplorarlo con la curiosità del sapiente e percorrerlo fino in fondo con il cuore del pellegrino. I mezzi di trasporto saranno assolutamente ecosostenibili (la curiosità, la creatività) e i carburanti tutti provenienti da fonti rinnovabili (alimenti sani e naturali, meditazione, yoga, buone letture, buona musica…).
Piccolo rap felino
Sono un gatto di casa e mi piace poltrire,
sul divano in salotto me ne resto a dormire,
poi mi sposto sul letto per un bel pisolino
e così è già passato tutto quanto il mattino.
Quando vien mezzogiorno c’è la mia scatoletta,
ogni giorno una nuova, succulenta ricetta:
pollo coi fegatini, delicato nasello.
Certo che fare il gatto è il mestiere più bello !
Sono un gatto di strada, di grondaie, di tetti,
per trovar da mangiare frugo nei cassonetti.
Faccio quello che voglio - sono senza padrone -
ma non ho mai dormito su divani e poltrone !
Se c’è un raggio di sole me lo godo beato,
ma se piove il mio pelo è ben presto bagnato.
E’ una vita raminga, qualche volta un po’ amara,
ma di ciò mi consola la mia amica gattara:
col bel tempo o la pioggia lei non manca una sera
di portarmi buon cibo e amicizia sincera.
Le vecchiette dei gatti, malvestite, in ciabatte
per la gente ‘normale’ sono tutte un po’ matte.
Ma i randagi nutriti con la loro pensione
Sanno bene che i folli hanno spesso ragione.
sul divano in salotto me ne resto a dormire,
poi mi sposto sul letto per un bel pisolino
e così è già passato tutto quanto il mattino.
Quando vien mezzogiorno c’è la mia scatoletta,
ogni giorno una nuova, succulenta ricetta:
pollo coi fegatini, delicato nasello.
Certo che fare il gatto è il mestiere più bello !
Sono un gatto di strada, di grondaie, di tetti,
per trovar da mangiare frugo nei cassonetti.
Faccio quello che voglio - sono senza padrone -
ma non ho mai dormito su divani e poltrone !
Se c’è un raggio di sole me lo godo beato,
ma se piove il mio pelo è ben presto bagnato.
E’ una vita raminga, qualche volta un po’ amara,
ma di ciò mi consola la mia amica gattara:
col bel tempo o la pioggia lei non manca una sera
di portarmi buon cibo e amicizia sincera.
Le vecchiette dei gatti, malvestite, in ciabatte
per la gente ‘normale’ sono tutte un po’ matte.
Ma i randagi nutriti con la loro pensione
Sanno bene che i folli hanno spesso ragione.
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